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  • Immagine del redattoreAssociazione Culturale La palma e l'ulivo

Nasce MAT, un Museo antropologico contemporaneo.

Hub culturale per ravvivare la diversità e la ricchezza del Sud-Est di Sicilia è il MAT, il nuovo museo antropologico nato a Testa dell’Acqua.

Si inserisce nel paesaggio geografico come spazio di dialogo, luogo di confronto e riflessione sulle competizioni e le opportunità interculturali nel presente e nel futuro. Aggirandosi fra i due percorsi offerti dalla struttura del MAT, uno all’interno di un casolare e uno all’esterno fra itinerari archeologici e impianti di acquaponica, si può respirare il profumo di una Sicilia sognata, lanciata verso nuovi traguardi di imprenditorialità culturale e sostenibile.

Ancor prima di prendere forma attraverso ragionamenti museografici e quindi museologici, il progetto è cresciuto attorno a una idea di sviluppo territoriale fondato proprio sulla Sostenibilità. Come sostengono i due fondatori Anna Raudino e Aldo Turco, “non è più possibile escludere il tema dell’ecologia e della sostenibilità”, allineando le scelte qui compiute ai famosi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

A Mezzo Gregorio, dove sorge la struttura del MAT, piccola contrada di Testa dell’Acqua, a circa 650 metri sul livello del mare e in mezzo alle profumate campagne iblee del territorio di Noto, si pratica a tutti gli effetti un modello di sostenibilità culturale, riuscendo a tessere nello stesso ordito tradizione e innovazione.

La sostenibilità culturale è, prima di ogni sua possibile declinazione, una sfida che richiede una visione integrata e trasversale delle azioni e probabilmente è proprio questo aspetto laboratoriale che sta richiamando attenzione sull’esperimento del MAT. L’allestimento della struttura e le esperienze che al suo interno si possono già vivere sono ispirati a principi saldi: preservare e valorizzare il patrimonio culturale di una comunità, tenendo conto delle esigenze delle generazioni presenti e future; rispettare la diversità con la promozione della partecipazione e della creatività, con la salvaguardia dei diritti culturali e non in ultimo con la valorizzazione delle risorse come fattori di sviluppo.

Grande novità è l’uso del digitale che amplifica il concetto stesso di sostenibilità e rende il MAT un museo antropologico contemporaneo.

Il primo spazio espositivo, all’interno, è pensato per essere una stanza dei sensi, dove la vista, l’olfatto o il tatto, di volta in volta solleticati, sono accompagnati da uno storytelling “democratico”. Nella saletta sono esposti insieme oggetti del mondo agro-pastorale, che qui ancora tenace persiste, e installazioni di artisti, tutti uniti dal tema della eredità culturale, sostenibile! Il mondo dell’incontro, del dialogo, è rappresentato da Marilù Cecchini, veneta ma innamorata del mare siciliano, con la sua opera di nunofeltro “7,83 Hertz “, e da Nicola Indaco con “l’albero della vita”, che raccontano storie di tecniche e di pratiche ritrovate nel passato ma proiettate verso una etica innovazione.

E se si parla di Passato qui le tradizioni perse nel tempo hanno una forma precisa: due grotte ipogeiche e rupestri che affondano le loro radici in un passato archeologico e mitico, echeggiando il greco dei bizantini, l’arabo dei fatimidi, il latino dei Normanni e le voci di recenti comunità agricole. Il percorso allestito all’esterno consente di visitare questi ambienti con la duplice prospettiva di tassello del ricco patrimonio di cui si fregia questa parte di Sicilia, e di lezione di armoniosi processi di antropizzazione.

Un film in VR, gustato con l’utilizzo di oculos dentro uno dei due ambienti, arricchisce il percorso laboratoriale che qui si è voluto compiere: storie dalla Storia con figure di donne, guaritici e MAJARE, pensando al traguardo dell’uguaglianza di genere e dell’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze verso cui le nostre società devono marciare!

Conclude il racconto un impianto pilota di coltura in acquaponica, allestito proprio in mezzo al percorso archeologico, esempio di struttura resiliente in cui declinare l’utilizzo rispettoso delle risorse con l’ausilio della tecnologia. Una meta di produzione agricola innovativa dai prodotti eccellenti verso cui la Sicilia dovrebbe guadare con minor timidezza! Per saperne di più www.matmuseo.com

Luana Aliano





foto di Salvo Raudino

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